Sourmena , 21/11/2014
Chiesa Cattolica Greca
Vescovo Monsignore Sebastiano
Rossolato
Reverendo Monsignore
Con grande amorevolezza
voremmo comunicare, incontrarci con Lei in un altro campo, diverso moralmente,
umanamente e cristianamente, in un successivo momento.
Un inatteso svolgimento di fatti
il quale offende la memoria dei nostril morti, delle 353 migliaia di
vittime del genocidio dei Pontiaci e la nostra dignità umana, ci impone di
rivolgere a Lei questa lettera
Nel museo della nostra associazione, al quale Le invitiamo a visitare, è custodito quello
che rimane dal corpo massacrato del sacerdote
cristiano ortodosso di Ilias Papailiadis. Una parte dei capelli della sua testa. Contemporaneamente giunge
alla nostra mente la nobile immagine del sacerdote cattolico italiano Andrea
Santoro.
Tanto Andrea Santoro che Ilias Papailiadis furono vittime di una
ideologia di morte, quella del
kemalismo, la cui diversità rispetto al nazismo è che quest’ultimo agì
per dieci anni, mentre il primo continua ad agire per un centenario. Sua
vittima i milioni degli autoctoni popoli cristiani dell’Asia Minore come anche
di musulmani. Ragioni geopolitiche, interessi e opportunità, coprirono la natura genocida di questa ideologia.
Per le stesse ragioni fu sistematicamente
disegnata una immagine sacra del suo creatore ,di Kemal.
Queste ragioni tuttavia
si sono estinte e non si possono riprodurre e in più non possono essere
mantenute dalla Chiesa dei credenti cristiani e da atti di omaggio verso un
simbolo di morte com’è il mausoleo di Kemal ad Ancara.
Siamo convinti che esistano spazi di tempo indispensabili per
correggere questo errore storico.
Riteniamo che l’argentino Papa Francesco, dal suo incontro nella
terra del Sud America con le comunità degli autoctoni popoli dell’Asia Minore e
della Mesopotamia abbia avuto perfetta
conoscenza intorno all’ideologia della violenza genocida la quale contribuì
cosicché gente di questa regione storica nascessero a Trebisonda, a Van, a
Ninevi, a Costantinopoli, a Smirne e morissero a Buenos Aires.
Le inviamo inoltre due libri con titoli:
THE
PONTIAN QUESTION IN THE UNITED NATIONS
THE
PONTIAN QUESTION AS EUROPEAN QUESTION
Includono in più, attività di
solidarietà nei riguardi dei Pontiaci da parte di un’organizzazione non
governativa di enorme prestigio internazionale, presidente della quale fu, per
tanti anni, il compatriota del Padre Francesco e vincitore del premio Nobel per
la Pace, unanista e intellettuale Adolfo Perez Esquivel.
Le preghiamo di inviare
questi libri al Pontefice.
Con i nostri più nobili sentimenti umani salutiamo con i sensi
della nostra rispettosa considerazione.
Il Presidente Il Segretario
Generale
Giorgos Stil. Sarafidis Christos Pan. Yiantomidis