Τετάρτη 25 Μαρτίου 2020

I TEMI IN DISCUSSIONE

I cinquanta  di  “Le Monde”

Dove c’è colpevolezza c’è anche silenzio. Proprio per questo la terra dell’Asia Minore e dei fiumi ellenofoni , di Eufrate e di Tigre è la terra del silenzio. Sporadicamente uno può incontrare sguardi superficiali, ritardati, effimeri e melodramatici.

Gli epiloghi com’è già noto non mi piaciono. Il mio prologo lo conoscete. Lo leggete. Lo riscoprono  ultimamente attraverso l’internet  le nuove generazioni, un enorme numero di giovani. Ha preso di nuovo le carateristiche di una profezia.

Perciò saranno poche le mie menzioni sui cinquanta, mi pare che erano di “Le monde”.

La questione  fondamentale non si chiama Moria nellʹ isola di Lesvos. Si chiama Problema Turco. È proprio questo che genera, provoca  perpetuamente la Prosfighia – la Profunghia secolare.
Così ho chiamato l’Asia Minore nelle mie prime conversazioni con essa.
Un luogo storico che ha perso il suo nome.

La malattia , il cancro è il problema Turco. Quel che succede  in Syria sono le sue metastasi. Sono arrivate fino in Libia . Anni fa anche a Parigi uccidendo tre rondini della Primavera Kurda. L’ unica vera , ma rimasta nel silenzio primavera. Le tre donne dei Cardussioi di Senofonte. Le kores, le figlie di Otsalan.

Si chiama pure Nuova Questione Orientale . Per la vecchia ne aveva parlato Rosa Luxembourg. Avevo tradotto in greco  i suoi testi nei primi anni degli anni ottanta. Ho dedicato ad un mio maestro a Lellio Basso, il mio libro Aspects of the New Eastern Question (ed. International League for the Rights and Liberation of Peoples).
Volevo portare l’Umanesimo e l’Internazionalismo dalle Alpi e l’Olympo ad Ararat. Mi fa sempre rallegrare il ricordo dellʹ entusiasmo di Pietro Ingrao con questo mio approccio.

Si chiama ancora Guerra totale di bassa intensità che impone sistematicamente contro la Grecia per decenni l’imputata  casta razzista, genocida, kemalo-islamica. Allʹ inizio brucciando le foreste delle isole della Ionia, di Chios di Dellacroix  e di Attica. Oggi –lo stavano progetando dal 2008- ci bombardano con vite umane.
Sono maestri in questo, e nella tratta degli schiavi. L’ Università Panteion ad Atene, la Sorbonne , l’Università di Berlino dovevano avere almeno cento dottorati  su questo argomento. Esistono molte agiografie del mostro Ottomano e Kemalista.

“ I soldi sono molti” è una frase da un bellissimo film greco. Ma anche il servilismo.

Gli autori  del testo di “Le Monde” tacendo per tutto questo rischiano di diventare apologeti della via della tratta degli esseri umani, della mafia, della guerra e non solo. La via Umanitaria , la via dellʹ asilo che vale la penna difendere qualquno è la via Ankara-Berlino, Konstantinopoli-Roma, Smirne-Parigi.
Non la via mar Egeo-montagne e fiumi dei Balkani e dellʹ Europa Centale per “spezzare parallelamente i reni della Grecia”. Quest’ultimo è diventato un abitudine.

Per essere brevi.

L ‘Umanesimo e sinonimo della Logica . Cacciari lo conosce bene.
Lo sapeva  un grande Europeo che ci aveva avertito di ciò che succede ora. Bessarione il Trapezundino.
Dagli europei contemporanei lo sapeva più di tutti Lellio Basso perchè aveva un ottica globale del mondo. Non Eurocentrista, non parrocchiale, non corporativistica  nazionalista.  Ma non voglio estendermi.
L’Umanesimo, la Solidarietà Internazionale, non è un lamento ritardato, gemiti e lacrime.

Quel che manca a Brusselles, Berlino, Roma, Parigi è il  “Logos” Politico. Manca la Politica in molte delle sue espressioni e dimensioni  preventive e terapeutiche. Manca la presenza politica Europea con tutto ciò che significa questo. Dobbiamo essere intellettualmente e politicamente onesti e serii.

Purtroppo in Grecia la politica è stata assassinata nel periodo 1996-2000-2004  e imposta la Kakistokratia. Ormai da anni fa spettacolo mondiale. Dopo sono arrivati gli incendi etc.

Forse Castellina, Cacciari, Marramao possono aprire il Logos a Roma,  Venezia , Neapolis, a Messina.

Istituzioni per il Logos esistono, Logos non esiste. Esistono spot, chiacchiere, colpevoli silenzi, mezze parole e lacrime di cocodrillo. Il Logos presuppone Verità e Parissia per usare una parola del Papa Benedetto.

In Grecia ci troviamo davanti ad una svolta storica. Dopo decenni di  buio sta tornando il Vero Logos . D’altronde siamo tutti figli del teatro di Dioniso (il teatro classico sotto Acropolis).
Per i firmatari nostrani nessun comento.

                                                  Michalis Charalambidis
                                                Aixoni-Attica, Marzo 2020

Δευτέρα 23 Μαρτίου 2020

ΕΙΝΑΙ Η ΙΣΤΟΡΙΑ ΠΟΥ ΣΑΣ ΕΧΕΙ ΚΑΤΑΔΙΚΑΣΕΙ


ΠΟΣΟ ΑΞΙΟΠΙΣΤΟΣ Η ΑΞΙΟΠΙΣΤΗ ΜΠΟΡΕΙ ΝΑ ΕΙΣΑΙ ΣΗΜΕΡΑ;
ΟΤΑΝ όχι μόνο εσιώπησες αλλά και υπερασπίσθηκες διαδοχικά εγκλήματα που
             έγιναν εις βάρος αγωνιστών και αγωνιστριών της Δημοκρατίας, του
             δικαιώματος στη Ζωή και την Ανθρώπινη Αξιοπρέπεια.
            των Λαών της Μικράς Ασίας.
ΟΤΑΝ παραδίδονταν από το καθεστώς που υπηρετούσατε στους δημίους
           εγκληματίες της Άγκυρας.
ΟΤΑΝ αποδίδονταν τιμές στον θεμελιωτή του κεμαλοναζισμού το Κεμάλ. Τον
            Χίτλερ του Βαρδάρη. Τον Χίτλερ της Θεσσαλονίκης.   
            Ποια η διαφορά σας από την Χρυσή Αυγή; Καμία. Είναι περισσότερο από
            εμφανές ότι την θέλετε, την ποθείτε ως πλυντήριο, ως άλλοθι των πολλών
            εγκλημάτων σας.
ΟΤΑΝ συνοδεύατε με παλαμάκια τις χορευτικές στιγμές προσβολής της Μνήμης,
            των Τάφων των Ελλήνων. Όταν καταπατούσαν χορεύοντας τα κόκκαλα τους.
ΕΙΝΑΙ ΠΟΛΛΑ ΤΑ ΟΤΑΝ που έχτισαν την σημερινή αναξιοπιστία σας. Την αληθινή
           αποκρουστική καριερίστικη ταυτότητά σας.
           Οι φιλοκεμαλικοί και οι φιλοναζί δεν έχουν ανθρώπινες ευαισθησίες. Ούτε
           μπορούν να τις επικαλούνται. Αυτό λέει η Ιστορία.
ΑΞΙΖΕΤΕ ΜΟΝΟ την περιφρόνηση των ΛΑΩΝ, των ΑΝΘΡΩΠΩΝ, του ΔΙΚΟΥ ΜΑΣ
           ΛΑΟΥ, των ΕΛΛΗΝΩΝ ΠΟΛΙΤΩΝ για τα πολλά που κάνατε εις βάρος τους.
            Είναι η Ιστορία που σας έχει καταδικάσει.

                                                                 Μιχάλης Χαραλαμπίδης
                                                                     Αιξωνή, Μάρτιος 20

Πέμπτη 19 Μαρτίου 2020

The Thematic Discussion

The fifty of “Le Monde”

Where there is guilt there is also silence. That is why the land of Asia Minor and the Hellenic-named rivers, that of the Euphrates and Tigris; it is the land of silence. One sporadically takes sketchy, belated, ephemeral and melodramatic glances.
It is well known that I don't like epilogues. You all know my prologue. You read it. A huge number of young people discovers it these days online. It acquaints once again characteristics of prophecy.
For this reason, I will make only few references to the fifty of “Le Monde”, if I am not mistaken.
The fundamental issue is not called Moria. It is called the “Turkish Problem”. This creates and provokes a permanent, eternal land of refugeeing (prosfygia). This is the name I gave to Asia Minor when I started my interlocution with her.
A historic place that lost its name-identity.
The disease, the cancer is the Turkish Problem. Whatever has to do with Syria, is its metastasis, which has reached as far as Libya.  It has reached all the way to Paris, by murdering three swallows of the Kurdish Spring, the only true but hushed up, hidden Spring. The three women of the Kardousians of Xenophon. The Kores-Daughters of Ocalan.
It is also called the New Eastern Question. Rosa Luxemburg has talked about the Old Eastern Question. I translated her texts in Greek in the early '80s. I dedicated the book ‘Aspects of The New Eastern Question’ ed. International League for the Rights and Liberation of Peoples’ (out of stock), to my Master, Lelio Basso. I wanted to transfer humanism and internationalism from the Alps and Mount Olympus to Ararat. I am delighted to remember Pietro Ingrao's enthusiasm about my approach.
It is also called a “totalitarian low-intensity warfare that has been systematically implemented by the accused, racistic, genocidal, Kemal-Islamic caste, against Greece for decades now. Initially burning the forests of the islands of Ionia, Chios of Delacroix’s and Attica. Now - they've been planning it since 2008 - they are bombarding us with human beings; they are masters in this and in slave-trafficing. All universities like Athens’, Sorbonne,  Berlin,  had to have at least a hundred doctorates for this. Instead, they have many hagiographies of the Ottoman and Kemal monsters.
‘It’s too much money" a phrase from a very good Greek film says. Also a lot of servility, of course.
Le Monde’s  text authors, through their silence they risk becoming apologists for the slave-trafficing, mafia-type, war-path and beyond. The Humanitarian Road, the road of asylum which is worth one defending, is Ankara-Berlin, Istanbul-Rome, Izmir-Paris. Not the Aegean Sea, the Mountains and Rivers of the Balkans and Central Europe, 
so "to break the ribs of Greece at the same time". The latter became a habit.
Let’s be brief.
Humanism is synonymous to Logic. Cacciari knows it. Vissarion of Trapezounta, a great European, knew it and  he was warning us about what was happening.
Of the modern Europeans, Lelio Basso knew most, because he had a global perspective on the world. Neither a Eurocentric, nor a nationalistic corporativism. I will elaborate further.
Humanity and Internationalist Solidarity are not ex-ante doom and gloom.
What is missing in Brussels, Berlin, Rome, Paris is the Political Logos (Discourse). Politiki is absent from multiple preventive and healing expressions and dimensions of it. European political presence is absent, with all that this implies. Let’s be intellectually and politically honest and serious.
Unfortunately, in Greece politiki was assassinated in the period 1996-2000-2004 and the Kakistocracy was imposed. It has long been an international spectacle. Then, came the fires, etc.
Maybe Castellina, Cacciari, Marramao could start a discussion (logos), in Rome, Venice, Naples, Messina. Institutions of discussion, exist; however, logos is absent. There are spots, flummery, guilty silence, minced words and crocodilian tears. The Logos, however, presupposes Truth, and Parresia, just borrowing  a word of Pope Benedict.
In Greece we are on a historic turn. After decades of darkness the True Logos returns. After all, we are all Children of the Theater of Dionysus.
For local signatories, no comment.
                                                          Michalis Charalambidis
                                                            Aixoni, March 2020